Questa voce o sezione sugli argomenti dirigenti sportivi italiani e ciclisti italiani non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
2.11993-2000: gli esordi e le prime vittorie da professionista
2.22001-2004: la tripletta in Coppa del mondo e l'oro olimpico
2.32005-2007: i successi al Giro e i due titoli mondiali
2.42008: l'ultima stagione
3Dopo il ritiro
4Palmarès
4.1Strada
4.1.1Altri successi
4.2Pista
5Piazzamenti
5.1Grandi Giri
5.2Classiche monumento
5.3Competizioni mondiali
6Onorificenze
7Riconoscimenti
8Note
9Bibliografia
10Altri progetti
11Collegamenti esterni
Biografia
Paolo Bettini, cresciuto a La California, nel comune di Bibbona, vicino a Cecina, ha ereditato la grande passione per il ciclismo dal padre Giuliano, diventando strenuo ammiratore di Gianni Bugno (campione ciclistico degli anni ottanta-novanta, da cui ha ricevuto preziosi consigli fin dai tempi in cui era ancora corridore dilettante)[senza fonte].
Ha divorziato dalla moglie Monica Orlandini, con la quale ha avuto una figlia, Veronica, nata nel 2003. Vive a Riparbella, a pochi chilometri da Cecina. Aveva un fratello, Sauro, maggiore di dieci anni, che fu anch'egli ciclista, morto il 2 ottobre 2006 in un incidente stradale.
Carriera
1993-2000: gli esordi e le prime vittorie da professionista
Tra i Dilettanti fu attivo nel triennio 1993-1995 con l'U.C. Monsummanese e nel 1996 con la Grassi-Mapei; si mise in particolare evidenza nel 1996, quando vinse diverse corse, tra cui una tappa al Girobio, e si classificò quarto, alle spalle di tre connazionali, nella prova in linea Under-23 ai Mondiali di Lugano.
Nella primavera 2007, da campione del mondo in carica, Bettini partecipò al Tour of California, corsa nella quale vinse una frazione in volata. Riuscì poi a piazzarsi quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi e sul podio in cinque tappe del Giro d'Italia, pur senza successi. A settembre, in occasione della terza tappa della Vuelta a España, colse la seconda vittoria stagionale, battendo Óscar Freire in volata. Il 30 settembre si presentò in piena forma sulle strade di Stoccarda per la prova in linea del Mondiale; nell'occasione bissò il successo dell'anno precedente riconquistando, con una volata su Aleksandr Kolobnev, Stefan Schumacher e altri due attaccanti, la maglia iridata di campione del mondo.
2008: l'ultima stagione
Nel 2008, dopo una primavera senza successi e un Giro d'Italia con soli due secondi posti, colse le prime vittorie stagionali in luglio in una frazione del Giro d'Austria, nel Trofeo Matteotti e in una tappa del Tour de Wallonie. Convocato per la prova in linea dei Giochi olimpici di Pechino, tentò di difendere l'oro olimpico conquistato quattro anni prima ad Atene ma, all'ultimo giro, un allungo di vari ciclisti (tra cui il vincitore Samuel Sánchez e il secondo classificato, poi squalificato per positività all'antidoping, Davide Rebellin), gli impedì, sia per giochi di squadra, sia per la stretta marcatura con Valverde, di potersi giocare la vittoria finale. Chiuse la prova al diciottesimo posto[4].
Dopo i Giochi partecipò alla Vuelta a España, corsa nella quale vinse due tappe. Il 27 settembre 2008, alla vigilia della prova in linea del Mondiale di Varese, annunciò il suo ritiro dalle corse per fine stagione. La gara mondiale, corsasi l'indomani, si chiuse con la vittoria di Alessandro Ballan, e il 28º posto per Bettini. Il ritiro ufficiale avvenne il 9 novembre 2008 durante la rinnovata Sei giorni di Milano, vinta proprio da Bettini in coppia con lo spagnolo Joan Llaneras, nonostante una brutta caduta il 6 novembre che l'aveva costretto ad abbandonare momentaneamente la kermesse.
Bettini lasciò l'incarico dopo tre anni e mezzo dalla nomina, il 29 dicembre 2013[7], per provare a dar vita ad una nuova squadra ciclistica finanziata da Fernando Alonso[8]; il progetto nel 2015 naufragò però definitivamente[9].