Linaria supina

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Linajola dei serpentini
Linaria supina
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPlantaginaceae
SottofamigliaAntirrhinoideae
TribùAntirrhineae
GenereLinaria
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
TribùAntirrhineae
GenereLinaria
SpecieL. supina
Nomenclatura binomiale
Linaria supina
(L.) Chaz., 1790
Nomi comuni

Linaria sdraiata

La linajola dei serpentini (nome scientifico Linaria supina (L.) Chaz., 1790) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]

Etimologia

Il nome generico (Linaria) deriva da un nome latino per il lino (linone) e si riferisce alla somiglianza delle foglie di alcune specie di questo genere a quelle della specie Linum usitatissimum.[2][3] L'epiteto specifico (supina) significa "prostrata, distesa".[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778), con la denominazione basionomica Antirrhinum supinum, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico, agronomo, e orticultore Laurent de Chazelles (1724 - 1808) nella pubblicazione "Supplément au Dictionnaire des Jardiniers, qui comprend tous les genres et les espèces de plantes non détaillées dans le dictionnaire de Miller, avec leurs descriptions et l'indication de la manière de traiter un grand nombre de ces plantes - 2: 39." del 1790.[5]

Descrizione

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori

Queste piante arrivano ad una altezza di 5 – 15 cm. La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose). Per questa specie è individuata anche la forma biologica emicriptofita reptante (H rept), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e mostrano un accrescimento aderente al suolo con carattere strisciante.[6][7][8][9][10][11]

Radici

Le radici sono fittonanti.

Fusto

La parte aerea del fusto è prostrata e strisciante con rami ascendenti.

Foglie

Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno o più generalmente sono unilaterali (a volte sono subverticillate). La lamina ha delle forme lineari-spatolate. Dimensione delle foglie: larghezza 1 mm; lunghezza 8 – 16 mm.

Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da racemi lassi (i fiori sono spaziati). Gli assi fiorali sono peloso-ghiandolari. I fiori sono peduncolati. Nell'infiorescenza sono presente delle brattee fogliacee. Lunghezza del peduncolo: 3 – 5 mm.

Fiore

X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[7]
  • Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è formato da cinque profonde lacinie subuguali. Dimensione del calice: 2 – 3 mm.
  • La corolla, gamopetala e tubolare è del tipo bilabiato, ed è completamente chiusa da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata). Inoltre uno sperone (o un sacco) leggermente curvo è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. In particolare il labbro posteriore (superiore) è eretto ed è formato da due petali con apici acuti, l'anteriore (inferiore) da tre petali riflessi. All'altezza della gola può essere presente una pubescenza bianco-giallastra. Il colore della corolla è giallo. Dimensione della corolla: 15 – 18 mm. Lunghezza dello sperone: 6 – 8 mm.
  • L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate e formano una struttura simile ad un anello. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati. Il nettare si trova nello sperone e può essere raggiunto solamente dagli insetti che riescono a entrare nelle fauci chiuse dal rigonfiamento del labbro superiore.
  • Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forma da ovoidi a subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12] Lo stilo ha uno stigma capitato intero.
  • Fioritura: da maggio a luglio (settembre).

Frutti

Il frutto è una capsula subsferica. I semi, numerosi, hanno delle forme appiattite (sono dei discoidi con un'ala membranosa). Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori (opercoli) che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida). I peduncoli dei frutti sono diritti e più o meno eretti. Dimensione della capsula: 5 mm.

Riproduzione

Distribuzione e habitat

Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[11])

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]

  • Formazione: delle comunità delle fessure delle rupi e dei ghiaioni
  • Classe: Thalaspietea rotundifolii
  • Ordine: Stipetalia calamagrostis

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[7] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[8], o anche 117 generi e 1904 specie[16] o 90 generi e 1900 specie[17]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di oltre 150 specie distribuite dal Nord America, Europa e Asia.[6]

La specie Linaria supina fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[6] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[17]

Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum supinum L., 1753.[11]

Il numero cromosomico di L. supina è: 2n = 12.[18]

Filogenesi

Tradizionalmente le due dozzine di specie della flora spontanea italiana vengono suddivise in quattro sezioni (Cymbalaria, Elatinoides, Linariastrum e Chaenarrhinum). La specie di questa voce è inclusa nella sezione Linarisatrum caratterizzata da foglie sessili e con lamine penninervie, da fiori raccolti in nudi racemi terminali e da corolle con fauci completamente ostruite da un palato prominente.[10]

Classificazioni più recenti[19][20] assegnano la specie di questa voce alla sect. Supinae (Benth.) Wettst. (subsect. Supinae) caratterizzata da piante a ciclo riproduttivo annuale o perenne con stigma intero, semi lateralmente discoidi e provvisti di ali o coste marginali. Attualmente in base alle ultime ricerche di tipo filogenetico le specie del genere Linaria sono distribuite in 6 cladi. La specie L. supina si trova all'interno del sesto clade (denominato "F") insieme al quinto clade (denominato "E"). Insieme questi due cladi formano un "gruppo fratello" e rappresentano il "core" del genere. Nel sesto clade in posizione "basale" si trova la sect. Diffusae (Benth.) Wettst. (entità parafiletica).[21]

Sottospecie

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[1][15]

  • Linaria supina var. cardonica Font Quer, 1950
  • Linaria supina subsp. depauperata (Lange) O. Bolòs & Vigo, 1983 - Distribuzione: Spagna

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Antirrhinum bipunctatum Thuill.
  • Antirrhinum dubium Vill.
  • Antirrhinum glaucum Lepeyr.
  • Antirrhinum pyrenaicum Ramond ex DC.
  • Antirrhinum simplex Link
  • Antirrhinum supinum L.
  • Antirrhinum thuillieri (Mérat) Poir.

Altre notizie

La Linaria sdraiata in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

  • (DE) Niederliegendes Leinkraut
  • (FR) Linaire couchée
  • (EN) Prostrate Toadflax

Note

  1. ^ a b c The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-2499603 Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 26 aprile 2018.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 238.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 aprile 2018.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 26 aprile 2018.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 26 aprile 2018.
  6. ^ a b c Kadereit 2004, pag. 380.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 546.
  10. ^ a b Motta 1960, Vol. 2 - pag. 699.
  11. ^ a b c d e f Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 208.
  12. ^ Musmarra 1996.
  13. ^ Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 522.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 123.
  15. ^ a b EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 26 maggio 2018.
  16. ^ Olmstead 2012.
  17. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  18. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 26 aprile 2018.
  19. ^ Sutton 1988.
  20. ^ Saez et al. 2009.
  21. ^ Mazuecos et al. 2013.

Bibliografia

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.541, ISBN 978-88-20623-12-8.
  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
  • Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Mario Fernández-Mazuecos, José Luis Blanco-Pastor and Pablo Vargas, A Phylogeny of Toadflaxes (Linaria Mill.) Based on Nuclear Internal Transcribed Spacer Sequences: Systematic and Evolutionary Consequences, in International Journal of Plant Sciences, vol. 174, n. 2, 2013, pp. 234-249.
  • D.A. Sutton, A revision of the tribe Antirrhineae, Oxford, Oxford University Press, 1988.
  • L. Saez & M. Bernal, Linaria Mill, in Flora Iberica, vol. 13, Madrid, 2009.
  • Abbas Rahmani, Taher Nejadsatari, Seyed Mohammad Mahdi Hamdi, Iraj Mehregan & Mostafa Assadi, A phylogenetic analysis of Linaria (Plantaginaceae) species from Iran based on ITS sequence data (PDF), in European Journal of Experimental Biology, vol. 4, n. 3, 2014, pp. 127-134.

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Collegamenti esterni

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  • Linaria supina IPNI Database
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