Civico Mausoleo Palanti

Civico Mausoleo Palanti
AutoreMario Palanti
Data1924-1928
Materialegranito rosa di Baveno
Ubicazionecimitero monumentale di Milano, Milano
Coordinate45°29′11.2″N 9°10′44.9″E45°29′11.2″N, 9°10′44.9″E

L'Edicola Palanti è un'opera architettonica funeraria che si trova all'interno del cimitero monumentale di Milano, al Riparto V, del quale è l'Edicola 83.[1]

Venne progettata inizialmente come tomba per i genitori dall'architetto Mario Palanti ed edificata fra il 1924 e il 1928; come scolpito in rilievo sul lato posteriore, fu inaugurata nel MCMXXIX (1929), anno VII (dell'era fascista).

Dotata di una profonda cripta, venne usata come rifugio antiaereo durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Dati gli onerosi costi di manutenzione e restauro, venne donata per volontà dello stesso Palanti al comune di Milano nel 1974,[2][3] che da subito la utilizzò per tumularvi, usandola come un secondo famedio, salme di "illustri cittadini",[4] alcuni di essi (così come lo erano gli stessi genitori del Palanti quando vi vennero tumulati) anche morti da vari anni e di conseguenza già tumulati in altre zone del cimitero.

Il 4 febbraio 1981 l'Edicola venne ufficialmente denominata "Civico Mausoleo Palanti".

Vi sono tumulati, oltre allo stesso Mario Palanti e ai genitori Giovanni Palanti e Virginia De Gaspari: Giovanni D'Anzi,[5] Emilio Guicciardi,[6] Virgilio Ferrari,[7] Franco Russoli,[8] Alfredo Bracchi,[9] Maria Bonizzi,[10] Ermanno (Hermann) Einstein,[11] Girolamo Palazzina,[12] Innocenzo Gasparini,[13] Ciro Fontana,[14] Fernanda Wittgens,[15] Angelo Cucchi,[16] Walter Chiari,[17] Carlo Mariano Colombo,[10] Luisa Tetrazzini. I loro nomi sono incisi ciascuno su una delle varie piccole placche metalliche che, fissate su una lastra anch'essa metallica al di fuori del Mausoleo, indicano i nomi dei defunti presenti. Luigi Berlusconi è stato per un periodo nel Civico Palanti.[18]

Il Civico Mausoleo Palanti ha ospitato anche Paolo Grassi,[19] successivamente traslato nella cripta del famedio, e fino a ottobre 2013 ha ospitato Franco Parenti,[20] anch'egli traslato nella cripta del famedio.[21][22][23]

Galleria d'immagini

  • Mario Palanti, 1929, anno VII (dell'era fascista)
    Mario Palanti, 1929, anno VII (dell'era fascista)
  • Soglia: MCMXXX • PER ETERNARE LA MEMORIA DE'MIEI CARI GENITORI HO ERETTO QUESTO TEMPIO. - LE MASSIME RICORDANO IL MIO DURO PASSATO. • - ARCHITETTO MARIO PALANTI -
    Soglia: MCMXXX • PER ETERNARE LA MEMORIA DE'MIEI CARI GENITORI HO ERETTO QUESTO TEMPIO. - LE MASSIME RICORDANO IL MIO DURO PASSATO. • - ARCHITETTO MARIO PALANTI -
  • Targa donazione
    Targa donazione
  • Illustri Cittadini di Milano (prima delle traslazioni di Grassi e Parenti)
    Illustri Cittadini di Milano (prima delle traslazioni di Grassi e Parenti)
  • Massime fronte accesso
    Massime fronte accesso
  • Massime lato destro
    Massime lato destro
  • Massime lato posteriore
    Massime lato posteriore
  • Massime lato sinistro
    Massime lato sinistro

Note

  1. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
  2. ^ Visita al Cimitero Monumentale di Milano - Viaggiatori Nel Tempo, su viaggiatorineltempo.com. URL consultato il 13 febbraio 2017.
  3. ^ Edicola Famiglia Palanti - Arch. Mario Palanti, su Portale del Comune di Milano. URL consultato il 13 febbraio 2017.
  4. ^ CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO, su aliartemilano.blogspot.it. URL consultato il 13 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2017).
  5. ^ Compositore, cantautore, pianista, autore di canzoni fra cui Oh mia bela Madunina (suoi testo e musica)
  6. ^ [1][2] Avvocato, imprenditore, giornalista, direttore di rivista, sostituto procuratore della Repubblica e poeta meneghino
  7. ^ [3] Archiviato il 22 giugno 2013 in Internet Archive.[4] Medico tisiologo, primario, docente universitario, Sindaco di Milano, deputato della Repubblica
  8. ^ Sovrintendente della Pinacoteca di Brera
  9. ^ Paroliere, commediografo, regista teatrale e sceneggiatore cinematografico
  10. ^ a b Probabilmente un membro della famiglia Palanti
  11. ^ Imprenditore, padre di Albert Einstein
  12. ^ [5] Direttore amministrativo dell'Università Bocconi
  13. ^ Economista, docente, Rettore Magnifico dell'Università Bocconi
  14. ^ [6][7] Segretario dei Sindaci di Milano, commediografo, librettista, traduttore di opere teatrali e poeta meneghino
  15. ^ [8][9] Archiviato il 20 febbraio 2017 in Internet Archive. Docente e prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera
  16. ^ [10] Operaio, sindacalista, politico, deputato della Repubblica
  17. ^ [11] Attore, comico, sceneggiatore, regista, showman e conduttore televisivo
  18. ^ Impiegato e poi banchiere della Banca Rasini, padre di Silvio Berlusconi
  19. ^ Critico teatrale, impresario teatrale, cofondatore (con Giorgio Strehler) del Piccolo Teatro, sovraintendente del Teatro alla Scala, presidente della RAI, direttore editoriale
  20. ^ Attore, autore, direttore artistico e regista teatrale e televisivo
  21. ^ Edicola Famiglia Palanti - Arch. Mario Palanti, su Portale del Comune di Milano. URL consultato il 14 luglio 2017.
  22. ^ Callassino, TOMBE ILLUSTRI AL FAMEDIO DEL CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO - 3.3.2012, 17 marzo 2012. URL consultato il 14 febbraio 2017.
  23. ^ Vigorelli, lo scrittore dimenticato tra il Musocco e il Monumentale - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 14 febbraio 2017.

Bibliografia

  • Mausoleo Palanti (Cimitero Monumentale di Milano) Archiviato il 24 giugno 2016 in Internet Archive., in "Rassegna di Architettura", n. 11, 15 novembre 1930, pp. 422–424

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Edicola Famiglia Palanti - Arch. Mario Palanti, su comune.milano.it.
  • Piantina: pos.35, su comune.milano.it. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2012).
  • Edicola (JPG), su image2.findagrave.com. URL consultato il 12 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  • Accesso - Sei Odiato Perché Temuto Ritemprati (JPG), su image2.findagrave.com. URL consultato il 12 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
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